da LA TEOLOGIA DEGLI ANIMALI di Paolo De Benedetti (teologo)
“Il cristiano è testimone di una cultura filosofica arcaica che polarizza l'attenzione su se stesso a spese dell'ambiente”.
"...una polemica da me sostenuta qualche anno fa, contro il cardinal Palazzini. Questi, secondo l’abitudine per la quale i cardinali intervengono in qualunque campo dello scibile, era intervenuto a proposito dell’appello che ogni anno a Pasqua si fa contro il massacro degli agnelli e molto confusamente sulla questione
dell’antivivisezionismo:
'Gli antivivisezionisti pensino di più alle violenze che subisce la vita umana e lascino stare gli animali, il rischio è che diventino essi stessi animali'".
"Si potrebbe ironizzare che questo rischio sarebbe, semmai, un augurio per gli uomini!"
"Questa 'volgarità teologica' non è un fatto singolare. In tale dichiarazione il cardinale diceva anche che mangiare l’agnello pasquale, non solo è lecito, ma doveroso e meritorio".
"Ciò che soprattutto mi offendeva nell’intervento del cardinale era la sua falsa alternativa tra cura dell’uomo e cura dell’animale".
“Quante discussioni per sapere se è meglio proteggere gli orfani di guerra e i bambini percossi dai genitori nei tuguri urbani oppure i cuccioli di foca sgozzati vivi sulla banchisa o gli orsi che impazziscono nei giardini zoologici!
Come ha potuto la coscienza cristiana, la coscienza umana creare simili dilemmi?
Nessun essere fra quanti soffrono e muoiono deve essere escluso”
"... dal testo biblico in cui si narra la creazione dell'uomo:
Dio creò l'uomo a sua immagine; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: ‘Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli dei cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra’” (Gen 1, 27-28)'"
"... quest’immagine di Dio è collegata immediatamente al 'soggiogare' e al 'dominare' la terra".
"Le religioni hanno inteso questo testo come un invito a esercitare una sovranità assoluta e senza confini sulla terra. Ma, rileggendolo con attenzione, si nota che tale dominio e tale soggiogamento devono essere eseguiti da colui che è 'immagine di Dio': ossia, il dominio dell’uomo sulla terra deve essere a sua volta immagine del dominio buono di Dio sull’uomo e sulla terra”.
"Questi non sono problemi marginali, perché ne va di mezzo Dio e la sua giustizia".
"... sento di poter affermare che quello stesso Dio che è messo così in discussione e in pericolo dall’evento Auschwitz, è messo ugualmente in pericolo dalla sofferenza degli animali".
“Un dato essenziale del cristianesimo è questo: se l’animale non ha la nozione di Dio, ha però la nozione dell’uomo, e nella Bibbia, che cosa è l'uomo se non l’immagine di Dio?".
"L’attaccamento dell’animale all’uomo non è l’attaccamento di una creatura verso un’altra qualunque creatura. Il servizio che l’animale dà all’uomo, l’obbedienza, la fiducia, il rispetto, l’amore spinto a volte fino a una sorta di adorazione e spesso fino al sacrificio totale... si può affermare che l’animale manifesta a volte un comportamento oscuramente ma innegabilmente religioso nei nostri riguardi".
"La religione degli animali, non sembri un paradosso, è superiore a quella dell’uomo, perché l’animale ha un atteggiamento religioso anche verso il suo padrone malvagio, mentre l’uomo non potrebbe avere un sentimento religioso verso un dio che gli si configurasse malvagio".
"... scopriamo che alcuni santi hanno composto delle preghiere per gli animali. Per esempio un santo inglese, Riccardo di Chichester, osserva: 'Piccole, innocenti, povere creature destinate al macello, povere creature: se voi foste esseri ragionevoli e poteste parlare ci maledireste, perché noi siamo la causa della vostra morte, e che cosa avete fatto voi per meritarla?'
San Basilio ha formulato una bellissima preghiera: 'O Signore, noi ti preghiamo per gli umili animali che portano con noi il peso e il calore del giorno e offrono le loro vite smarrite per il benessere dell’uomo...'"
"Si può aggiungere che il diluvio finì perché 'Dio si ricordò di Noè, di tutte le fiere e di tutti gli animali domestici che erano con lui nell’arca' (Gen 8, 1): si ricordò di loro perché, la piccola famiglia di Noè, era stata in continua agitazione tutto il tempo del diluvio per nutrire tutti gli animali, ciascuno all’ora sua; tutti quindi, animali, Noè e la sua famiglia, hanno meritato insieme che il diluvio finisse. E dopo il diluvio Dio fa un’alleanza universale con gli uomini, con gli animali, con tutti gli esseri viventi".
San Francesco ha vissuto una vita in armonia e nel rispetto di ogni essere vivente.
San Francesco entrò in un campo per predicare agli uccelli.
Leggenda vuole che essi si riunirono attorno a lui ascoltando le sue parole.
'Fratelli miei, voi dovete molta riconoscenza a Dio creatore, perché vi ha dato il grande dono di volare nell’aria.Voi non seminate, non mietete, eppure Dio vi nutre e vi da fiumi e fontane per bere. Voi non sapete filare e tessere, eppure Dio veste voi e i vostri figliuoli col più morbido e grazioso dei vestitini di penne e piume'.
Si narra che quando Francesco vedeva pescatori che avevano fatto un’abbondante giornata di lavoro, chiedeva loro di rigettare i pesci in acqua.
Un giorno, un pescatore vedendo passare l’uomo, lo fermò regalandogli una tinca appena pescata. Francesco accettò il regalo, ma subito rigettò l’animale nell’acqua cantando le lodi di Dio.
La leggenda racconta che il pesce non andò via, ma rimase vicino al Santo a giocherellare.
“Il cristiano è testimone di una cultura filosofica arcaica che polarizza l'attenzione su se stesso a spese dell'ambiente”.
"...una polemica da me sostenuta qualche anno fa, contro il cardinal Palazzini. Questi, secondo l’abitudine per la quale i cardinali intervengono in qualunque campo dello scibile, era intervenuto a proposito dell’appello che ogni anno a Pasqua si fa contro il massacro degli agnelli e molto confusamente sulla questione
dell’antivivisezionismo:
'Gli antivivisezionisti pensino di più alle violenze che subisce la vita umana e lascino stare gli animali, il rischio è che diventino essi stessi animali'".
"Si potrebbe ironizzare che questo rischio sarebbe, semmai, un augurio per gli uomini!"
"Questa 'volgarità teologica' non è un fatto singolare. In tale dichiarazione il cardinale diceva anche che mangiare l’agnello pasquale, non solo è lecito, ma doveroso e meritorio".
"Ciò che soprattutto mi offendeva nell’intervento del cardinale era la sua falsa alternativa tra cura dell’uomo e cura dell’animale".
“Quante discussioni per sapere se è meglio proteggere gli orfani di guerra e i bambini percossi dai genitori nei tuguri urbani oppure i cuccioli di foca sgozzati vivi sulla banchisa o gli orsi che impazziscono nei giardini zoologici!
Come ha potuto la coscienza cristiana, la coscienza umana creare simili dilemmi?
Nessun essere fra quanti soffrono e muoiono deve essere escluso”
"... dal testo biblico in cui si narra la creazione dell'uomo:
Dio creò l'uomo a sua immagine; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse loro: ‘Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli dei cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra’” (Gen 1, 27-28)'"
"... quest’immagine di Dio è collegata immediatamente al 'soggiogare' e al 'dominare' la terra".
"Le religioni hanno inteso questo testo come un invito a esercitare una sovranità assoluta e senza confini sulla terra. Ma, rileggendolo con attenzione, si nota che tale dominio e tale soggiogamento devono essere eseguiti da colui che è 'immagine di Dio': ossia, il dominio dell’uomo sulla terra deve essere a sua volta immagine del dominio buono di Dio sull’uomo e sulla terra”.
"Questi non sono problemi marginali, perché ne va di mezzo Dio e la sua giustizia".
"... sento di poter affermare che quello stesso Dio che è messo così in discussione e in pericolo dall’evento Auschwitz, è messo ugualmente in pericolo dalla sofferenza degli animali".
“Un dato essenziale del cristianesimo è questo: se l’animale non ha la nozione di Dio, ha però la nozione dell’uomo, e nella Bibbia, che cosa è l'uomo se non l’immagine di Dio?".
"L’attaccamento dell’animale all’uomo non è l’attaccamento di una creatura verso un’altra qualunque creatura. Il servizio che l’animale dà all’uomo, l’obbedienza, la fiducia, il rispetto, l’amore spinto a volte fino a una sorta di adorazione e spesso fino al sacrificio totale... si può affermare che l’animale manifesta a volte un comportamento oscuramente ma innegabilmente religioso nei nostri riguardi".
"La religione degli animali, non sembri un paradosso, è superiore a quella dell’uomo, perché l’animale ha un atteggiamento religioso anche verso il suo padrone malvagio, mentre l’uomo non potrebbe avere un sentimento religioso verso un dio che gli si configurasse malvagio".
"... scopriamo che alcuni santi hanno composto delle preghiere per gli animali. Per esempio un santo inglese, Riccardo di Chichester, osserva: 'Piccole, innocenti, povere creature destinate al macello, povere creature: se voi foste esseri ragionevoli e poteste parlare ci maledireste, perché noi siamo la causa della vostra morte, e che cosa avete fatto voi per meritarla?'
San Basilio ha formulato una bellissima preghiera: 'O Signore, noi ti preghiamo per gli umili animali che portano con noi il peso e il calore del giorno e offrono le loro vite smarrite per il benessere dell’uomo...'"
"Si può aggiungere che il diluvio finì perché 'Dio si ricordò di Noè, di tutte le fiere e di tutti gli animali domestici che erano con lui nell’arca' (Gen 8, 1): si ricordò di loro perché, la piccola famiglia di Noè, era stata in continua agitazione tutto il tempo del diluvio per nutrire tutti gli animali, ciascuno all’ora sua; tutti quindi, animali, Noè e la sua famiglia, hanno meritato insieme che il diluvio finisse. E dopo il diluvio Dio fa un’alleanza universale con gli uomini, con gli animali, con tutti gli esseri viventi".
San Francesco ha vissuto una vita in armonia e nel rispetto di ogni essere vivente.
San Francesco entrò in un campo per predicare agli uccelli.
Leggenda vuole che essi si riunirono attorno a lui ascoltando le sue parole.
'Fratelli miei, voi dovete molta riconoscenza a Dio creatore, perché vi ha dato il grande dono di volare nell’aria.Voi non seminate, non mietete, eppure Dio vi nutre e vi da fiumi e fontane per bere. Voi non sapete filare e tessere, eppure Dio veste voi e i vostri figliuoli col più morbido e grazioso dei vestitini di penne e piume'.
Si narra che quando Francesco vedeva pescatori che avevano fatto un’abbondante giornata di lavoro, chiedeva loro di rigettare i pesci in acqua.
Un giorno, un pescatore vedendo passare l’uomo, lo fermò regalandogli una tinca appena pescata. Francesco accettò il regalo, ma subito rigettò l’animale nell’acqua cantando le lodi di Dio.
La leggenda racconta che il pesce non andò via, ma rimase vicino al Santo a giocherellare.