E' grossomodo possibile classificare in tre modalità relazionali differenti l'esito dell'aver assistito alla violenza familiare.
– Il bambino e futuro adulto non sviluppa un'adeguata sicurezza in se stesso, come conseguenza della quale tenderà a vivere con ansia e paura ogni contesto o confronto relazionale.
Così come per la personalità di tipo fobico, il soggetto metterà in atto meccanismi di EVITAMENTO (DI SITUAZIONI PER LUI TROPPO COMPESSE DA DECIFRARE).
Sarà un soggetto tendenzialmente timido, passivo e riluttante alla formazione di legami sentimentali.
– Un altro possibile esito della violenza a cui il bambino è stato sottoposto e che ha dovuto rimuovere per mantenere il legamencon entrembi i genitori è l'emersione in situazioni relazionali di questa quota di rabbia mai espressa e/o elaborata.
Dunque potremo assistere a scoppi di ira apparentemente immotivati anche in età adulta senza alcuna possibilità di regolazione emotiva, ovvero di controllo sulle proprie emozioni.
- Il terzo esito ha a che fare con il concetto d'inversione dell'attacamento (non è il genitore che si occupa del figlio ma viceversa). Si tratta di soggetti che essendosi da piccoli identificati con la vittima continueranno a sentire il bisogno di proteggere. In altre parole, potranno, quasi esclusivamente, esperire l'amore nella forma del dare e del prendersi cura che del ricevere.
– Il bambino e futuro adulto non sviluppa un'adeguata sicurezza in se stesso, come conseguenza della quale tenderà a vivere con ansia e paura ogni contesto o confronto relazionale.
Così come per la personalità di tipo fobico, il soggetto metterà in atto meccanismi di EVITAMENTO (DI SITUAZIONI PER LUI TROPPO COMPESSE DA DECIFRARE).
Sarà un soggetto tendenzialmente timido, passivo e riluttante alla formazione di legami sentimentali.
– Un altro possibile esito della violenza a cui il bambino è stato sottoposto e che ha dovuto rimuovere per mantenere il legamencon entrembi i genitori è l'emersione in situazioni relazionali di questa quota di rabbia mai espressa e/o elaborata.
Dunque potremo assistere a scoppi di ira apparentemente immotivati anche in età adulta senza alcuna possibilità di regolazione emotiva, ovvero di controllo sulle proprie emozioni.
- Il terzo esito ha a che fare con il concetto d'inversione dell'attacamento (non è il genitore che si occupa del figlio ma viceversa). Si tratta di soggetti che essendosi da piccoli identificati con la vittima continueranno a sentire il bisogno di proteggere. In altre parole, potranno, quasi esclusivamente, esperire l'amore nella forma del dare e del prendersi cura che del ricevere.