Una frase proverbiale recita: "gli amici si vedono al momento del bisogno".
Ed è esperienza comune la "sparizione" dei suddetti proprio in tali momenti.
Perchè?
Sicuramente per qualcuno si può spiegare con errori di valutazione, ovvero nell'aver giudicato Amico chi Amico non lo era a prescindere dal fatto che si dichiarasse tale.
Tale erronea valutazione talvolta dipende dall'aver condiviso quasi esclusivamente momenti ludici, di "festa", e mai situazioni problematiche.
Ma non tutte le persone che ti "abbandonano" si possono definire indifferenti e/o egoiste; esiste anche una sorta di difficoltà/incapacità nell'accostarsi alla sofferenza (a partire dalla propria).
Un altro fattore importante è il non essere passati attraverso il medesimo problema, con la conseguente incapacità di capirlo; anche se, a dirla tutta, un vero Amico ti dovrebbe credere a prescindere dalle sue possibilità di comprendere!
Tante ipotesi ed una VERITA':
Se ci rendessimo improvvisamente conto di quanto poco servirebbe per "salvare" una vita... a seguito dell'aiuto negato pregheremmo "affinchè la terra ci inghiottisse sotto i nostri piedi!".
Ammesso però, che la vita in generale e quella degli altri abbia ancora un valore.
Rispetto a quest'ultimo interrogativo, è forse meglio non cercar risposte, perchè dovessimo renderci conto che la risposta è "no", "non ha valore", saremmo immediatamente presi da uno sconforto ben peggiore di quello causato dall'aiuto non ricevuto, cioè lo sconforto che deriva dal rendirsi conto di che natura è fatto il mondo che si abita (perlopiù).
L'unica soluzione è aggrapparsi a quel "perlopiù", che significa che anche se spatuta minoranza, esiste ancora chi soffre per la sofferenza altrui, chi non riesce a prender sonno sapendo che...
Occorre armarsi di lanterna e mettersi alla ricerca!
Vorrei rassicurare tutti i bisognosi delusi che quella minoranza esiste.
E vorrei dire loro di non invidiare od odiare chi potrebbe ma non fà.
Il non avere caretteristiche UMANE è già un prezzo molto alto che taluni seppur inconsapevolmente stanno pagando!
Ed è esperienza comune la "sparizione" dei suddetti proprio in tali momenti.
Perchè?
Sicuramente per qualcuno si può spiegare con errori di valutazione, ovvero nell'aver giudicato Amico chi Amico non lo era a prescindere dal fatto che si dichiarasse tale.
Tale erronea valutazione talvolta dipende dall'aver condiviso quasi esclusivamente momenti ludici, di "festa", e mai situazioni problematiche.
Ma non tutte le persone che ti "abbandonano" si possono definire indifferenti e/o egoiste; esiste anche una sorta di difficoltà/incapacità nell'accostarsi alla sofferenza (a partire dalla propria).
Un altro fattore importante è il non essere passati attraverso il medesimo problema, con la conseguente incapacità di capirlo; anche se, a dirla tutta, un vero Amico ti dovrebbe credere a prescindere dalle sue possibilità di comprendere!
Tante ipotesi ed una VERITA':
Se ci rendessimo improvvisamente conto di quanto poco servirebbe per "salvare" una vita... a seguito dell'aiuto negato pregheremmo "affinchè la terra ci inghiottisse sotto i nostri piedi!".
Ammesso però, che la vita in generale e quella degli altri abbia ancora un valore.
Rispetto a quest'ultimo interrogativo, è forse meglio non cercar risposte, perchè dovessimo renderci conto che la risposta è "no", "non ha valore", saremmo immediatamente presi da uno sconforto ben peggiore di quello causato dall'aiuto non ricevuto, cioè lo sconforto che deriva dal rendirsi conto di che natura è fatto il mondo che si abita (perlopiù).
L'unica soluzione è aggrapparsi a quel "perlopiù", che significa che anche se spatuta minoranza, esiste ancora chi soffre per la sofferenza altrui, chi non riesce a prender sonno sapendo che...
Occorre armarsi di lanterna e mettersi alla ricerca!
Vorrei rassicurare tutti i bisognosi delusi che quella minoranza esiste.
E vorrei dire loro di non invidiare od odiare chi potrebbe ma non fà.
Il non avere caretteristiche UMANE è già un prezzo molto alto che taluni seppur inconsapevolmente stanno pagando!