Ciò che vogliamo evitare o che passi.
Perchè soffro?
Di solito proiettiamo fuori le
cause... così come fuori proiettiamo le
cause della nostra felicità.
Una parte di sofferenza è la "sofferenza di ciò che non può sostenere la nostra felicità".
Come i piaceri sensoriali che scemano e non possono sostenere la nostra felicità in modo duraturo (più ne ho più ne voglio).
La cosa più "dolorosa" non è l'assenza dell'oggetto
del desiderio ma non saper più cosa desiderare!
l beni materiali (a prescindere dal minimo
necessario) non aumentano la felicità con l'aumentare del possesso.
("ignoranza" dell'autogratificazione)
Io possiedo realmente solo ciò che non mi può essere tolto: le nostre qualità interiori (ma anche le nostre "debolezze").
Posso cambiare situazione, persone attorno a me, oggetti, immagine esteriore...
ma non potrò mai evitare di stare con me stesso!
(...e portare "me stesso" ovunque e con chiunque).
Quindi l'unico percorso utile è significativo è quello che parte dal cambiamento di se stessi!
Sono motivato a cambiare me stesso quando riconosco che le cause non sono nel contesto.
Quando capisco che non è il contesto in sè, ma come io lo percepisco e interagisco con esso.
(Se le cause fossero "fuori", tutti soffrirebbero
per le stesse cose).
La sofferenza è uno stato mentale che si fonda sull"ignoranza" rispetto a ciò che la vita è!
Dunque soffrirò finchè vivrò in maniera incoerente rispetto alla vita stessa.
Perchè soffro?
Di solito proiettiamo fuori le
cause... così come fuori proiettiamo le
cause della nostra felicità.
Una parte di sofferenza è la "sofferenza di ciò che non può sostenere la nostra felicità".
Come i piaceri sensoriali che scemano e non possono sostenere la nostra felicità in modo duraturo (più ne ho più ne voglio).
La cosa più "dolorosa" non è l'assenza dell'oggetto
del desiderio ma non saper più cosa desiderare!
l beni materiali (a prescindere dal minimo
necessario) non aumentano la felicità con l'aumentare del possesso.
("ignoranza" dell'autogratificazione)
Io possiedo realmente solo ciò che non mi può essere tolto: le nostre qualità interiori (ma anche le nostre "debolezze").
Posso cambiare situazione, persone attorno a me, oggetti, immagine esteriore...
ma non potrò mai evitare di stare con me stesso!
(...e portare "me stesso" ovunque e con chiunque).
Quindi l'unico percorso utile è significativo è quello che parte dal cambiamento di se stessi!
Sono motivato a cambiare me stesso quando riconosco che le cause non sono nel contesto.
Quando capisco che non è il contesto in sè, ma come io lo percepisco e interagisco con esso.
(Se le cause fossero "fuori", tutti soffrirebbero
per le stesse cose).
La sofferenza è uno stato mentale che si fonda sull"ignoranza" rispetto a ciò che la vita è!
Dunque soffrirò finchè vivrò in maniera incoerente rispetto alla vita stessa.