In qualunque percorso atto al miglioramento di sé, di solito, prima si dovrebbe comprendere concettualmente che direzione prendere, quale "visione" abbracciare.
Dopodiché dovrebbe seguire il cambio di comportamento.
Tuttavia, le nostre reazioni agli eventi dipendono maggiormente dalla nostra esperienza che dalla visione concettuale che abbiamo.
La suddetta visione, spesso non ancora ben interiorizzata, non è dunque sufficiente a sostenere da subito l'azione.
Ed é nelle azioni che costruiamo la nostra vita.
Devo sforzarmi di modificare prima la condotta (fisica e verbale).
In ogni caso, l'agire parla più di mille parole.
Non è detto che ad una buona intenzione
corrisponda una buona azione.
Posso amare sinceramente qualcuno ma "ritrovarmi" ad agire, mio malgrado, in modo aggressivo nei suoi confronti.
Viceversa, posso non avere una visione ancora cosí chiara, ma se seguo delle buone azioni "funziona"!
Ed è sempre meglio un altruista "artificiale" che un egoista spontaneo.
"Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo"
Gandhi.
"Fa quel che il prete dice non quel che il prete
fa".
D'altronde occorre tempo per sviluppare una sana abitudine, qualunque essa sia, se corrisponde all'opposto che si è praticato per anni.
La mente non puó contemporaneamente
pensare a due idee opposte.
Cosí, se voglio eliminare un pensiero (stato mentale) devo generare l'opposto, sfruttando l'incapacità della mente di distinguere sostanzialmente tra un'esperienza reale e una immaginata.
Da qui, l'importanza delle innumerevoli "tecniche immaginative" in stato di meditazione.
Dopodiché dovrebbe seguire il cambio di comportamento.
Tuttavia, le nostre reazioni agli eventi dipendono maggiormente dalla nostra esperienza che dalla visione concettuale che abbiamo.
La suddetta visione, spesso non ancora ben interiorizzata, non è dunque sufficiente a sostenere da subito l'azione.
Ed é nelle azioni che costruiamo la nostra vita.
Devo sforzarmi di modificare prima la condotta (fisica e verbale).
In ogni caso, l'agire parla più di mille parole.
Non è detto che ad una buona intenzione
corrisponda una buona azione.
Posso amare sinceramente qualcuno ma "ritrovarmi" ad agire, mio malgrado, in modo aggressivo nei suoi confronti.
Viceversa, posso non avere una visione ancora cosí chiara, ma se seguo delle buone azioni "funziona"!
Ed è sempre meglio un altruista "artificiale" che un egoista spontaneo.
"Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo"
Gandhi.
"Fa quel che il prete dice non quel che il prete
fa".
D'altronde occorre tempo per sviluppare una sana abitudine, qualunque essa sia, se corrisponde all'opposto che si è praticato per anni.
La mente non puó contemporaneamente
pensare a due idee opposte.
Cosí, se voglio eliminare un pensiero (stato mentale) devo generare l'opposto, sfruttando l'incapacità della mente di distinguere sostanzialmente tra un'esperienza reale e una immaginata.
Da qui, l'importanza delle innumerevoli "tecniche immaginative" in stato di meditazione.