Il problema che ha il Cristianesimo deriva dalla tesi che il mondo sia stato creato "buono", ed il Male deriverebbe dal "peccato originale".
Adamo, cosí perfetto, che crolla di fronte alla prima tentazione, il frutto proibito, e da lí discende una colpa che si trasmette sino a noi, oggi.
Dunque, Il Male deriva da colpa.
Nasciamo giá gravati da una colpa.
É la logica della trasmissione dai genitori ai figli.
Quale logica?
La teologia tradizionale non ha risposte e non le vuole.
Questa visione ha prodotto nei secoli non poca sofferenza, aggiuntiva.
All'interno di una posizione, cosiddetta "doloristica", secondo la quale se soffri significa che Dio ti ama.
Esistono circa 7000 malattie genetiche riconosciute.
Quale colpa quel bambino ed i suoi genitori?
Non "fa meglio" il Buddhismo, secondo il quale tutto dipende da cause (karma).
Mi sembra un modo iper-semplicistico di spiegare perché un bambino possa nascere giá segnato profondamente dalla sofferenza, e di nuovo, é colpa sua, cioé delle azioni commesse nelle vite precedenti.
La teologia moderna, ovviamente non ancora accettata dalla Chiesa, non riconosce il peccato originale, né il mondo creato "perfetto" originariamente.
Ed in accordo con la scienza evoluzionistica sulle dinamiche intrinseche al funzionamento dell'Universo, sostiene che:
"L' idea del Male é radicata nell'IO, il nostro piccolo punto di vista. La mutazione genetica (malattie genetiche) é necessaria perché si dia evoluzione (che di fatto procede per mutazioni genetiche) alla quale anche noi come specie dobbiamo la vita.", Marco Vannini.
É la dinamica incessante tra LOGOS (mente, intelligenza, senso) e CAOS, da sempre.
Logos crea una tensione verso l'aggregazione, l'unitá, l'armonia ed il senso, a partire dal disordine (Caos).
Ogni sistema, che sia l'Universo o la Mente umana, rispondono a questa regola.
Sono sistemi "aperti", cioé sempre in divenire, che da ogni "disordine" incontrano una tensione (Logos) verso un nuovo ordine.
Il Caos "scompiglia" il Sistema, lo invita ad un nuovo equilibrio, dunque é tensione generativa e creativa, nel Bene e nel Male.
É la libertá dell'Universo.
Non ci sarebbe motore al cambiamento (creativitá) senza caos, ma senza Logos non ci sarebbe alcuna sensatezza, unitá, ordine.
La mente tende all'equilibrio, ma sono incessanti le perturbazioni sia interne (vissuti dolorosi) che esterne (accadimenti dolorosi), che la destabilizzano, e l'invitato continuamente a trovare un nuovo equilibrio, un equilibrio piú "maturo".
La logica dell'Essere vuole Armonia non lacerazione.
Si parla di cambiamenti regressivi o progressivi.
Se la risposta alla sofferenza é la negazione, la fuga, la ricerca del piacere, il nuovo equilibrio é ancora piú instabile del precedente, cioé sarà necessaria una perturbazione ancor piú piccola, in futuro, per metterlo in crisi, per destabilizzare il Sistema mentale (cambiamento regressivo).
Il cambiamento progressivo si configura come la capacità della Mente di accogliere al suo interno, integrare, la perturbazione medesima.
Accolgo la sofferenza e la integro all'interno di me come una parte indispensabile ed imprescindibile della gioia stessa.
Ne faccio una sintesi, in cui Bene e Male sono sempre "attorcigliati" tra loro, come parti diverse della stessa medaglia.
Accade attraverso l'accettazione, direbbe un buddhista.
A mio avviso, attraversando ogni dolore, sopravvivendogli e sopravvivendo ai momenti in cui sembra essere davvero insopportabile, accade, quando la sofferenza si fa meno forte e ci ridá luciditá, di poter osservare come siamo cambiati (di solito in meglio), a cosa ha portato nelle nostre relazioni, che qualitá abbiamo sviluppato, come la nostro anima si sia "espansa".
É l'osservazione dei "frutti buoni" della sofferenza!
Chi non ha idea di tutto ció vive all'insaputa di se stesso, di ció che é l'essere umano.
Non ha altra scelta che continuare a "fuggire" da sé stesso e dalle difficoltá in qualunque modo possibile pur di non soffrire.
Il problema, é che prima o poi la Vita s'impone in quanto tale, cioé riservandoti frustrazioni, sogni infranti, lutti... e ti trovi non "attrezzato" per tutto questo.
Puoi lamentarti finché vuoi, dare la colpa a tutto ció che é fuori di te (il destino, la sfortuna, il mondo, la societá, gli altri...) ma in questo modo la sofferenza aumenta incessantemente sino a disumanizzarti.
A quel punto non si ha piú nulla di buono né da dare a se né agli altri.
Considero piú rispettoso e sano darsi la morte per mancanza di ulteriore forza di sopportazione, che vivere nell'inconsapevolezza piú totale circa la propria insoddisfazione, trovandosi nella posizione di chi ha bisogno di "sfiatare la pentola a pressione" di continuo, spargendo aggressivitá e violenza sul primo che capita a tiro.
Se poi hanno anche solo un minimo di potere la vita degli altri é profondamente minata nel suo farsi serena.
In una societá profondamente malata, sono i cosiddetti "normali", che vivono nella legalitá, che non coincide per niente con il concetto di Giustizia a cui aspira ogni essere vivente..
Adamo, cosí perfetto, che crolla di fronte alla prima tentazione, il frutto proibito, e da lí discende una colpa che si trasmette sino a noi, oggi.
Dunque, Il Male deriva da colpa.
Nasciamo giá gravati da una colpa.
É la logica della trasmissione dai genitori ai figli.
Quale logica?
La teologia tradizionale non ha risposte e non le vuole.
Questa visione ha prodotto nei secoli non poca sofferenza, aggiuntiva.
All'interno di una posizione, cosiddetta "doloristica", secondo la quale se soffri significa che Dio ti ama.
Esistono circa 7000 malattie genetiche riconosciute.
Quale colpa quel bambino ed i suoi genitori?
Non "fa meglio" il Buddhismo, secondo il quale tutto dipende da cause (karma).
Mi sembra un modo iper-semplicistico di spiegare perché un bambino possa nascere giá segnato profondamente dalla sofferenza, e di nuovo, é colpa sua, cioé delle azioni commesse nelle vite precedenti.
La teologia moderna, ovviamente non ancora accettata dalla Chiesa, non riconosce il peccato originale, né il mondo creato "perfetto" originariamente.
Ed in accordo con la scienza evoluzionistica sulle dinamiche intrinseche al funzionamento dell'Universo, sostiene che:
"L' idea del Male é radicata nell'IO, il nostro piccolo punto di vista. La mutazione genetica (malattie genetiche) é necessaria perché si dia evoluzione (che di fatto procede per mutazioni genetiche) alla quale anche noi come specie dobbiamo la vita.", Marco Vannini.
É la dinamica incessante tra LOGOS (mente, intelligenza, senso) e CAOS, da sempre.
Logos crea una tensione verso l'aggregazione, l'unitá, l'armonia ed il senso, a partire dal disordine (Caos).
Ogni sistema, che sia l'Universo o la Mente umana, rispondono a questa regola.
Sono sistemi "aperti", cioé sempre in divenire, che da ogni "disordine" incontrano una tensione (Logos) verso un nuovo ordine.
Il Caos "scompiglia" il Sistema, lo invita ad un nuovo equilibrio, dunque é tensione generativa e creativa, nel Bene e nel Male.
É la libertá dell'Universo.
Non ci sarebbe motore al cambiamento (creativitá) senza caos, ma senza Logos non ci sarebbe alcuna sensatezza, unitá, ordine.
La mente tende all'equilibrio, ma sono incessanti le perturbazioni sia interne (vissuti dolorosi) che esterne (accadimenti dolorosi), che la destabilizzano, e l'invitato continuamente a trovare un nuovo equilibrio, un equilibrio piú "maturo".
La logica dell'Essere vuole Armonia non lacerazione.
Si parla di cambiamenti regressivi o progressivi.
Se la risposta alla sofferenza é la negazione, la fuga, la ricerca del piacere, il nuovo equilibrio é ancora piú instabile del precedente, cioé sarà necessaria una perturbazione ancor piú piccola, in futuro, per metterlo in crisi, per destabilizzare il Sistema mentale (cambiamento regressivo).
Il cambiamento progressivo si configura come la capacità della Mente di accogliere al suo interno, integrare, la perturbazione medesima.
Accolgo la sofferenza e la integro all'interno di me come una parte indispensabile ed imprescindibile della gioia stessa.
Ne faccio una sintesi, in cui Bene e Male sono sempre "attorcigliati" tra loro, come parti diverse della stessa medaglia.
Accade attraverso l'accettazione, direbbe un buddhista.
A mio avviso, attraversando ogni dolore, sopravvivendogli e sopravvivendo ai momenti in cui sembra essere davvero insopportabile, accade, quando la sofferenza si fa meno forte e ci ridá luciditá, di poter osservare come siamo cambiati (di solito in meglio), a cosa ha portato nelle nostre relazioni, che qualitá abbiamo sviluppato, come la nostro anima si sia "espansa".
É l'osservazione dei "frutti buoni" della sofferenza!
Chi non ha idea di tutto ció vive all'insaputa di se stesso, di ció che é l'essere umano.
Non ha altra scelta che continuare a "fuggire" da sé stesso e dalle difficoltá in qualunque modo possibile pur di non soffrire.
Il problema, é che prima o poi la Vita s'impone in quanto tale, cioé riservandoti frustrazioni, sogni infranti, lutti... e ti trovi non "attrezzato" per tutto questo.
Puoi lamentarti finché vuoi, dare la colpa a tutto ció che é fuori di te (il destino, la sfortuna, il mondo, la societá, gli altri...) ma in questo modo la sofferenza aumenta incessantemente sino a disumanizzarti.
A quel punto non si ha piú nulla di buono né da dare a se né agli altri.
Considero piú rispettoso e sano darsi la morte per mancanza di ulteriore forza di sopportazione, che vivere nell'inconsapevolezza piú totale circa la propria insoddisfazione, trovandosi nella posizione di chi ha bisogno di "sfiatare la pentola a pressione" di continuo, spargendo aggressivitá e violenza sul primo che capita a tiro.
Se poi hanno anche solo un minimo di potere la vita degli altri é profondamente minata nel suo farsi serena.
In una societá profondamente malata, sono i cosiddetti "normali", che vivono nella legalitá, che non coincide per niente con il concetto di Giustizia a cui aspira ogni essere vivente..