Il perdono è una decisione di lasciar andare risentimento e pensieri di vendetta. Perdono è l’atto di slegare noi stessi da pensieri e sentimenti che ci tengono legati all’offesa commessa contro di noi.
Questo riduce il potere che questi sentimenti hanno su di noi. Il perdono può anche condurre a sentimenti di comprensione, empatia e compassione per la persona che ci ha ferito.
Perdonare non è lo stesso che dimenticare quello che ci è successo: l’atto che ci ha ferito o offeso può rimanere per sempre.
Ma perdonare può allentare la presa su di noi e aiutarci a focalizzarci su altre positive parti della nostra vita.
Perdonare non significa nemmeno che noi neghiamo la responsabilità dell’altro nell’averci offeso. E non minimizza e giustifica l’errore. Noi possiamo perdonare la persona senza scusare l’atto!
Il perdono è un impegno per un processo di cambiamento. E’ difficile e può prendere tempo. Il primo passo è riconoscere il valore del perdono. Poi, quando siamo pronti possiamo attivamente scegliere di perdonare colui che ci ha offeso. In questo modo, noi ci tiriamo fuori dal ruolo di vittima e scarichiamo, diminuiamo il controllo e il potere che la persona e la situazione che ci hanno offesi continuano ad avere sulla nostra vita.
Come noi lasciamo andare rancori, noi non condizioneremo più le nostre vite da come siamo stati feriti.
Perdonare può essere una gran bella sfida. Può essere particolarmente difficile perdonare qualcuno che non ammette il torto o che non accenna ad un pentimento. Ma il beneficiario primo del perdono siamo noi stessi.
Può anche essere utile riflettere sulle volte che abbiamo ferito altri e su quelli che ci hanno perdonati. Se ricordiamo come ci siamo sentiti, può aiutarci per capire la posizione della persona che ci ha ferito.
In ogni caso, se l’intenzione di perdonare è presente, il perdono verrà a tempo debito!
Il perdono non garantisce la riconciliazione. Ma anche in quei casi, il perdono è ancora possibile, persino se non lo è la riconciliazione.
Il perdono porta ad un tipo di pace che ci aiuta ad andare avanti con la nostra vita. L’offesa non è più al centro dei nostri pensieri o sentimenti. La nostra ostilità, risentimento e infelicità hanno fatto strada a compassione, gentilezza e pace.
Far sì che l’altra persona cambi comportamento non è il punto del perdono. Infatti, la persona non è detto che cambi atteggiamento o si scusi per l’offesa. Il perdono è piuttosto un modo per cambiare la nostra vita – portando a noi stessi più pace, felicità e benessere emozionale e spirituale.
Il perdono sottrae all’altra persona il potere di continuare a influenzare la nostra vita.
Il perdono è prima di tutto fatto per noi stessi e meno per la persona che ci ha fatto del male.
Questo riduce il potere che questi sentimenti hanno su di noi. Il perdono può anche condurre a sentimenti di comprensione, empatia e compassione per la persona che ci ha ferito.
Perdonare non è lo stesso che dimenticare quello che ci è successo: l’atto che ci ha ferito o offeso può rimanere per sempre.
Ma perdonare può allentare la presa su di noi e aiutarci a focalizzarci su altre positive parti della nostra vita.
Perdonare non significa nemmeno che noi neghiamo la responsabilità dell’altro nell’averci offeso. E non minimizza e giustifica l’errore. Noi possiamo perdonare la persona senza scusare l’atto!
Il perdono è un impegno per un processo di cambiamento. E’ difficile e può prendere tempo. Il primo passo è riconoscere il valore del perdono. Poi, quando siamo pronti possiamo attivamente scegliere di perdonare colui che ci ha offeso. In questo modo, noi ci tiriamo fuori dal ruolo di vittima e scarichiamo, diminuiamo il controllo e il potere che la persona e la situazione che ci hanno offesi continuano ad avere sulla nostra vita.
Come noi lasciamo andare rancori, noi non condizioneremo più le nostre vite da come siamo stati feriti.
Perdonare può essere una gran bella sfida. Può essere particolarmente difficile perdonare qualcuno che non ammette il torto o che non accenna ad un pentimento. Ma il beneficiario primo del perdono siamo noi stessi.
Può anche essere utile riflettere sulle volte che abbiamo ferito altri e su quelli che ci hanno perdonati. Se ricordiamo come ci siamo sentiti, può aiutarci per capire la posizione della persona che ci ha ferito.
In ogni caso, se l’intenzione di perdonare è presente, il perdono verrà a tempo debito!
Il perdono non garantisce la riconciliazione. Ma anche in quei casi, il perdono è ancora possibile, persino se non lo è la riconciliazione.
Il perdono porta ad un tipo di pace che ci aiuta ad andare avanti con la nostra vita. L’offesa non è più al centro dei nostri pensieri o sentimenti. La nostra ostilità, risentimento e infelicità hanno fatto strada a compassione, gentilezza e pace.
Far sì che l’altra persona cambi comportamento non è il punto del perdono. Infatti, la persona non è detto che cambi atteggiamento o si scusi per l’offesa. Il perdono è piuttosto un modo per cambiare la nostra vita – portando a noi stessi più pace, felicità e benessere emozionale e spirituale.
Il perdono sottrae all’altra persona il potere di continuare a influenzare la nostra vita.
Il perdono è prima di tutto fatto per noi stessi e meno per la persona che ci ha fatto del male.